La resa dei conti (con un demente al comando)
L'assemblea dell'ONU finalmente mostra il mondo per quello che è: una cloaca fuori controllo
Pazzesco. Se ce lo avessero raccontato solo qualche anno fa non ci avremmo creduto. Tutti abbiamo sempre saputo (esclusi i normaloidi™) che l’Onu non è mai servito a una beata minchia di niente, ma sentirselo dire direttamente dal suo segretario generale crea una certa uforia mista a un sinistro presentimento.
Le sfide internazionali si stanno muovendo più velocemente della nostra capacità di risolverle. Le divisioni geopolitiche sono fuori controllo e i conflitti in fuga.
Non vi sono soluzioni pacifiche in vista.Antonio Guterres
Guterres lo ammette senza mezzi termini, e lo ha ribadito anche durante il suo ultimo discorso all’assemblea.
Ci stiamo muovendo verso un mondo multipolare, ma non ci siamo ancora arrivati, siamo in un purgatorio di polarità. In questo purgatorio, sempre più Paesi stanno riempiendo gli spazi delle divisioni geopolitiche, facendo quello che vogliono senza alcuna responsabilità. Possono calpestare il diritto internazionale, possono violare la Carta dell’Onu. Possono invadere un altro Paese, portando distruzione ad intere società o non rispettando il benessere del proprio popolo. E non succede nulla. Il livello di impunità nel mondo è politicamente indifendibile e moralmente intollerabile. Oggi un numero crescente di governi ed altri si sentono di diritto di avere una “carta uscita di prigione".
Sembra la descrizione di un armageddon planetario, ma fatta dal capo dell’organo di garanzia dell’ordine mondiale.
A cosa serve Guterres? A niente, lui non conta un cazzo. E lo sa benissimo, infatti dalla sua posizione non può fare altro che lagnarsi, e questo fa.
L’Onu non è nulla se non un braccio, uno dei tanti, controllato da Washington. Uno strumento americano, come tanti altri, che serve a garantire il rispetto dell’ordine mondiale che vede al centro gli Usa. Il più fallimentare, tra l’altro, tra tutti gli strumenti che la Casa Bianca ha a disposizione.
Ma se l’Onu è il braccio, nonno Biden è la testa depensante. Con ormai tutti i vasi sanguigni irrigiditi e incrostati dal tempo, il mondo è governato da una gallina senza testa che zompetta in preda agli spasmi nervosi e si appresta a stramazzare a terra.
Ma attenzione a ridurre tutti i problemi del mondo all’alzheimer del presidente, o di quel mucchietto di ossa e cuoio che ne rimane. Altrimenti potreste pensare che da gennaio, con il nuovo inquilino della Casa Bianca - qualunque esso sarà - il nastro possa riavvolgersi.
Ma non potrà. Perché contenere una frana è possibile. Fermarne una in corso invece non lo è.
Bisogna aspettare che esaurisca l’energia cinetica, che si sfoghi verso valle, che investa, distrugga, e spazzi via tutto ciò che trova sulla sua strada.
A proposito… lo sai che Musk ha ceduto?
Ebbene sì. Elon Musk ha tradito la sua battaglia per la libertà di espressione.
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