O con noi o contro di noi: l'Europa al passo dell'oca
Più si accorge di essere lasciata da parte, più si inviperisce
Sembrava stessero accettando la realtà, sembrava si fossero rassegnati alle forze sul campo. E invece no.
Sono con le spalle al muro, e reagiscono con violenza.
Non parlo né dei russi, né degli ucraini, e nemmeno degli americani. Parlo degli europei. E pure degli italiani, naturalmente.
J. D. Vance, l’attuale vicepresidente - e plausibilmente colui che ha tutte le carte in regola per diventare il prossimo Presidente - degli Stati Uniti d’America, ha preso a pesci in faccia gli europei durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco descrivendo la democratura di stampo nazi-comunista che hanno costruito.
Non solo un sistema di censura del pensiero divergente, di soppressione dei non allineati, ma anche una macchina che serve a schiacciare le esigenze degli elettori che si permettono di votare per qualcuno che dice - almeno a parole - di voler rispondere ai loro desideri. Uno su tutti: riprendere il controllo dell’immigrazione.
Quello di Vance è stato, comprensibilmente, uno dei discorsi meno applauditi della storia. Per forza, le sue parole risuonano come bestemmie che riecheggiano nella basilica di San Pietro.
Come conseguenza della nuova contingenza internazionale, del nuovo assetto americano sulla guerra europea - assetto che è ancora tutto da vagliare ma che è chiaro sin d’ora almeno su un punto: l’esclusione dell’Unione Europea da ogni tavolo di discussione - gli europei pensano di potersi riorganizzare per fare da soli.
I cialtroni pensano di potersi trasformare da vassalli a imperatori in una notte. Patetico. Di quello che penseranno di decidere non ci deve importare nulla.
Ma dobbiamo fare attenzione, perché adesso diventeranno pericolosi, più verso l’interno che verso l’esterno, direzione quest’ultima nella quale non hanno armi, neppure spuntate. Verso di noi invece ne hanno molte.
Mentre perdono la brocca escono discorsi sconnessi con la storia come quello del Presidente Sergio Mattarella, il quale paragona l’aggressione della Germania nazista di Hitler all’invasione dell’Ucraina. Un paragone storico ridicolo, e non perché la Russia abbia subito la più grande aggressione da parte proprio della Germania di Hitler, ma perché le condizioni che hanno portato all’invasione dell’Ucraina sono imparagonabili a quelle che hanno mosso la Germania degli anni ‘30.
Questa è una azione di difesa, preventiva, ma pur sempre una azione di difesa nata da precondizioni che abbiamo più volte raccontato. Qui un importante approfondimento.
Che il clima sia ancora rovente l’ho tastato con mano, quando un importante politico, ex Ministro, Sottosegretario di Stato e Senatore, mi ha telefonato l’altro ieri per riempirmi di urla e di invettive. Da fascista a comunista a pazzo squilibrato, passando per altri dolci parole, prima di sbattermi il telefono in faccia (da buon democratico) e dirmi che non ci sono le condizioni per avere mai più a che fare con me.
Il motivo? La mia posizione sull’Ucraina. Che conosce da anni. Sia la posizione che me.
Mentre le ultime linee di difesa di disfano, mentre il terreno cede sotto le zampette, i lemming battono in ritirata e travolgono pure i loro. Fate attenzione, questi roditori sono inferociti e affamati, e rischiano di trasmetterci la rabbia.
La famiglia "mozzarella". Una famiglia con una storia di mafia che da sempre fa parte delle istituzioni. Facci un programma, perche' molti non lo sanno.
Che l'eu abbia un governo nazista io l'ho capito da tempo, avendone avuto conferma con la gestione del COVID. Il pericolo è molto serio. Chi possiede qualcosa rischia di perdere tutto o quasi. Bisogna abbandonare la nave eu prima che affondi. Ormai siamo al si salvi chi può.