Vi anticipo la tendenza di moda per la prossima stagione, la potete già iniziare a osservare mentre smarmotta dalle pagine dei giornali nazionali e internazionali.
Pronti? Eccola.
La Cina è fottuta.
Semplicemente questo.
Ora, declinate il concetto nell’ambito a voi più congeniale e ritroverete l’intera gamma di stronzate che ci propineranno nei prossimi mesi. Si parlerà di “economia cinese al capolinea“, di “esercito cinese arretrato“ e certamente ci delizieranno con incessanti indiscrezioni su “Xi Jinping che adesso lo fanno fuori“.
Guardate che il carosello è già iniziato. E l’ordine arriva dall’alto, se ci si butta a capofitto per primo Foreign Affairs, praticamente la gazzetta della Casa Bianca in merito alla politica internazionale.
Vi faccio qualche esempio:
22 ottobre, HuffPost: L'esercito in Cina punta a raggiungere gli Usa. Ma è davvero pronto a combattere?
La risposta dell’articolista è ovviamente no.
24 ottobre, Money.it: La Cina ferma il rally globale e va in rosso: i dati di Pechino non convincono
Maddai, convinceranno gli Stati Uniti con l’S&P500 sotto del 30% da inizio anno.
14 ottobre, Il Post: L’economia cinese è ancora destinata a sorpassare quella americana?
L’intero articolo è scritto per addormentare il lettore e sussurrargli che ovviamente no, ormai la Cina è fottuta.
Ah, scusate, mi stavo dimenticando la parte più succosa. La Cina è in crisi demografica, ed entro pochi anni avrà più vecchi rincitrulliti in pensione che lavoratori. Il sistema cinese è spacciato. Finito.
Vi consiglio questo video che vi illustra il vangelo di questa stagione che ci prepariamo ad affrontare.
Teglia imburrata
Si tratta semplicemente di burro. E voi siete la padella. Questa è un’operazione di preparazione, prima di mettervi sul fuoco.
Stiamo preparando le nostre opinioni pubbliche a due cose.
Numero uno: capire che non avranno altro Dio all’infuori del nostro sistema economico, perché come la Cina sta dimostrando chiunque tradisca i comandamenti dell’economia “liberista” dei nostri paesi semi-liberi, viene fatto a pezzi dalla storia.
Numero due: prepararsi a combattere per dimostrare che il punto precedente è vero. E bisognerà combattere sul serio, proprio perché non è vero che il punto precedente è vero. E, spoiler alert, morire per lui non lo renderà meno falso.
È una partita a scacchi, ma giocata con il cronometro. Non fatevi distrarre dal rumore, tenete la barra dritta. Osservate la realtà: perché Washington sta mettendo così tanta pressione su Pechino, fino ad arrivare a minacciare i cittadini americani che lavorano per aziende tecnologiche cinesi, di toglier loro la cittadinanza se non lasciano il lavoro? Dite che non lo sanno che così non rallentano il Dragone, ma lo spingono solo ad accelerare la morsa su Taiwan, la Gardaland dei microprocessori?
Se le cose seguono il solco tracciato da Joe Biden, l’Ucraina la ricorderemo come la piacevole villeggiatura in un resort di lusso.
Godetevela, intanto.
Non c’è niente da fare, questo Occidente deve morire ( in senso metaforico). Comunque ho paura che se anche venisse disintegrato ancora si chiederebbero il perché. Sono troppo cechi e sordi ma molto pieni di se stessi per capire e questo può fare solo danni ma questa volta irrimediabili.