Ustica c'entra con la guerra in Ucraina
La puntata di Report su Ustica racconta molto più di quel che sembra
Alla fine della scorsa estate Giuliano Amato aveva lanciato un’accusa precisa: Macron si deve scusare con l’Italia. I francesi abbatterono il DC9 a Ustica.
Meno di un anno dopo, il 26 maggio 2024, va in onda sulla Rai una puntata di Report dedicata a Ustica all’interno della quale Giuliano Amato si chiede: «e perché mai i francesi avrebbero dovuto abbattere il DC9? E poi con quelle modalità?».
Ora, si potrebbe pensare che sia l’età che avanza, e per il rispetto dovuto agli anziani si dovrebbe forse evitare di commentare le performance filosofiche e intellettuali di Amato.
E va bene, lasciamo in pace Amato.
Ma Sigfrido Ranucci e la sua banda di assistenti dovrebbero essere nel range d’età della ragione, eppure nessuno dei nostri giornalisti d’inchiesta con il pugnale tra i denti si è sognato di chiedere ad Amato: «scusi dottore, ma che cosa cazzo sta dicendo?».
No, oggi il menu Ustica prevede una brusca virata a oriente, infatti la pista di questa collezione estate 2024 non è più quella francese, ma quella israeliana.
Contrordine: i francesi trasportavano illegalmente uranio verso l’Iran utilizzando aerei civili di copertura e gli israeliani sono intervenuti spingendosi dentro il territorio italiano per abbattere uno di questi aerei. Solo che per errore hanno abbattuto il DC9 Itavia (sia chiaro, l’Itavia deve sempre essere salvata, di certo il suo aereo non trasportava uranio ed è stata colpita per errore).
Non fatevi ingannare, la teoria israeliana non è neppure nuova, era già stata ipotizzata in un libro fantasioso del 1994 chiamato il quinto scenario, scritto dal giornalista Claudio Gatti non a caso presente nella trasmissione di Report di ieri sera.
La cosa ironica è che la pista israeliana era stata già smantellata in istruttoria dallo stesso giudice istruttore Rosario Priore, che è l’autore di quella che Report chiama “sentenza”, ma che in realtà era una semplice ordinanza di rinvio a giudizio poi completamente smantellata nei processi penali che definiranno la battaglia aerea “roba da romanzo”.
Insomma il Vangelo apocrifo di Priore smentisce in origine ciò che oggi viene rigurgitato dagli stessi suoi discepoli.
Siamo alle comiche.
Ma è evidente che la nuova via imboccata non possa essere disgiunta dalla attuale situazione internazionale nata con la guerra in Ucraina. Se fino a qualche anno fa Ustica era stata utilizzata dalla sinistra per dare corpo a una politica “anti imperialista” contro gli USA, oggi l’ordine che arriva dai gangli della sinistra globalista è di invertire i motori: gli Stati Uniti sono i nostri più fedeli alleati, nessuno tocchi Washington.
E così il carrozzone di Ustica inverte la marcia con un testacoda violento, seguendo una dottrina che ormai è filtrata a ogni livello, dall’alta politica agli influencerini di quartiere. Tutta gente che sfilava con la bandiera della pace contro Bush, che non perdeva occasione per sputare su qualsiasi cosa provenisse da oltreoceano, dal McDonald's ai RayBan, oggi è vestita a stelle e strisce con l’hamburger tra i denti.
Persino nella puntata di Report di ieri in un passaggio viene detto che è “accertato” che la portaerei Saratoga era ferma in rada a Napoli. Ma come accertato? Se fino all’altro ieri ci raccontavate, contraddicendo ogni evidenza, che c’era un pentito tra i marinai a bordo che confermava che la portaerei era uscita e poi rientrata a Napoli in una missione segreta notturna nella quale erano decollati molti aerei americani armati, per poi riatterrare scarichi di missili?
In quel banale passaggio di Report si cestinano quarant’anni di menzogne a cui molti hanno creduto.
Insomma, ciò che era stato usato per montare l’antiamericanismo e l’alleanza atlantica (ricordate la chiave anti francese?), oggi viene dirottato su Israele. Ustica è una pezza da piedi al servizio delle necessità politiche contingenti. Nulla di più. È per questo che la verità non la sapremo mai.
Eccolo qui, il vero grande mistero italiano.
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