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Un pensiero razionale contro la stupidità del nazionalismo cieco

Da un punto di vista razionale, il Manifesto mostra che la guerra non è un evento inevitabile, ma il risultato di scelte politiche basate su egoismo, avidità e mancanza di visione. La creazione di istituzioni sovranazionali, come poi è stata l’Unione Europea, serve proprio a rompere questo ciclo.

Ovviamente, il Manifesto non è perfetto e la sua visione idealistica ha incontrato molti ostacoli nella realtà. Ma il suo principio di base resta valido: se l'umanità vuole evitare guerre, deve superare la logica dello Stato nazionale come entità suprema e sostituirla con un sistema di cooperazione più alto.

Quindi sì, il Manifesto di Ventotene è una risposta chiara alla stupidità dell’uomo che ripete gli stessi errori e si autodistrugge per avidità e potere. È un tentativo di uscire da questa spirale attraverso la ragione e la cooperazione

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Meno male che quelli come te sono ormai una percentuale minoritaria ,per prendere per valide certe eluqubrazioni mentali di 3 spostati bisogna essere o veramente stupidi o veramente in malafede , affermare che senza nazioni non ci sarebbero guerre è come dire se non ci fossero le case non ci sarebbero i ladri , non ha caso il signor spinelli lo scrive nel manifesto che la proprietà privata andrebbe abolita o riservata a pochissimi eletti , questo manifesto è una accozaglia di idee pseudo anarcoidi scritte da 3 frustrati , 3 individui che si scagliavano contro il fascismo non perchè malvedessero il regime autoritario che si era instaurato in italia , ma perchè il regime autoritario lo volevano instaurare loro...

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Quando il disprezzo supera la capacità di analisi, succede esattamente quello che hai scritto tu: si costruisce una caricatura ideologica di un documento complesso come il Manifesto di Ventotene, lo si traveste da incubo totalitario e si grida alla “piovra europea” con lo stesso tono con cui si urlava agli “ebrei usurai” o ai “comunisti mangiabambini”.

Il Manifesto non definisce gli Stati nazionali come “il male assoluto”, ma evidenzia come il nazionalismo assolutista, quando lo Stato si considera l’unico centro di potere legittimo, diventa un elemento scatenante della guerra. Lo dimostrano due guerre mondiali in meno di 30 anni, nate proprio da quello spirito: espansionismo, rivalità tra potenze, razzismo, colonialismo.

Non propone di “svuotare” le nazioni, ma di trasferire parte della sovranità a un livello più alto, dove i problemi globali possano essere affrontati collettivamente. Non è la creazione di un "super-Stato oppressivo", ma una struttura in cui le decisioni comuni su temi come la pace, l’economia, i diritti siano condivise — non imposte da singole nazioni che agiscono per interesse proprio fregandosene delle conseguenze globali.

Il paragone “è solo una nazione più grande” è falso e mal posto. Una federazione non è una nazione unica, è un sistema in cui i poteri si dividono in base ai livelli: come gli Stati Uniti d’America o la Germania federale. Le identità locali restano, ma si superano gli egoismi che portano ai conflitti. È esattamente il contrario di una “piovra metastatica”: è cooperazione per evitare che le metastasi si generino, come è successo nel passato.

Parli del reddito di cittadinanza e dell’abolizione della proprietà privata citando a caso e senza capire il contesto. Il Manifesto propone riforme economiche profonde per evitare che la libertà sia un privilegio solo dei ricchi e che intere masse restino schiave della povertà anche in tempi di abbondanza produttiva. È il tentativo di portare giustizia sociale in un mondo devastato da crisi e disuguaglianze. Se questa per te è “una cazzata”, prova a spiegare allora perché nei Paesi con più equità si vive meglio, più a lungo, e con meno conflitti.

Quanto alla critica sull’anti-militarismo: il Manifesto rifiuta la guerra come strumento politico, ma non è pacifismo ingenuo. Proprio perché si oppone a regimi violenti, difende l’idea che un’Europa unita possa prevenire la necessità stessa degli armamenti. Chi oggi spende miliardi in armi lo fa (a torto o a ragione) in un contesto in cui l’unità europea è ancora fragile e la minaccia esterna concreta. Lo squilibrio non è nel Manifesto, ma nella realtà che non è ancora riuscita a realizzarlo pienamente.

E infine, chi chiude un discorso con insulti come “feccia” e “cialtroni” non sta difendendo un’idea: sta solo vomitando odio. Se devi usare questo linguaggio, hai già perso. Perché la forza delle idee non si impone con la bava alla bocca, ma con la coerenza, la visione, e la volontà di costruire. Il Manifesto di Ventotene ne aveva da vendere. E infatti ha contribuito a costruire un progetto di pace duratura dopo secoli di guerra.

Può essere criticato, certo. Ma per criticarlo serve conoscenza, non slogan da bar.

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Il fatto che tu definisca Spinelli, Rossi e Colorni "tre spostati", "frustrati", o peggio ancora "malafede", mostra quanto poco tu abbia capito non solo del “Manifesto di Ventotene”, ma anche del contesto storico in cui è nato.

Erano “prigionieri politici” confinati da un regime che aboliva ogni libertà, che torturava, che imponeva il pensiero unico. Loro, invece, ebbero il coraggio di pensare un futuro diverso proprio mentre l’Europa bruciava. Ci vuole lucidità, non frustrazione, per scrivere in quel contesto.

Sostenere che "senza nazioni non ci sarebbero guerre è come dire che senza case non ci sarebbero ladri" è una semplificazione superficiale, che confonde le cause con le condizioni. Le guerre non nascono solo perché esistono gli Stati, ma per il modo in cui questi agiscono: “quando si pongono come assoluti, sovrani incontestabili, alimentati da ideologie di potere e superiorità”, diventano strumenti di conflitto. Questo è storicamente dimostrato. Il Manifesto non nega la legittimità delle culture, delle identità, ma propone di superare “le barriere politiche che fomentano rivalità e guerra”, mettendo la cooperazione al centro.

Quanto alla proprietà privata, il Manifesto non parla di abolizione come fanno i totalitarismi. Propone invece un'economia “più equa”, che limiti l’accumulo di ricchezza in poche mani a scapito dei molti. Se per te questo è "anarcoide", allora forse ti sei abituato troppo a un sistema in cui l’ingiustizia è la normalità.

E no, chi si opponeva al fascismo “non voleva instaurare un altro regime autoritario”, ma volevano “libertà, democrazia, giustizia sociale e pace”. Il Manifesto è uno dei primi documenti europei a teorizzare un modello federale democratico in cui i popoli collaborano anziché massacrarsi.

Tu puoi non essere d’accordo. Ma sparare insulti a caso e distorcere i contenuti è il modo più veloce per dimostrare “che non hai letto, non hai capito, o non vuoi capire”.

Il Manifesto di Ventotene ha ispirato la nascita dell’Unione Europea. Quella che – con tutti i suoi difetti – ci ha garantito “il più lungo periodo di pace tra Stati europei da oltre 2000 anni”. Se per te è una "accozzaglia", allora forse è il momento di studiare la storia con un po’ più di serietà e meno pregiudizi.

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Sinceramente quello di ventotene non è un manifesto comunista , è un manifesto psicopatico scritto da uno psicopatico , spinelli nasce come comunista troskista per poi lasciare il partito e autodefinirsi "liberale" , spinelli era un convinto antidemocratico , per lui il popolo era un ammasso di idioti che andavano comandati come pecore ed un elite illuminata doveva prendere ogni decisione . Praticamente era un dittatore che ha avuto la sfortuna di ritrovarsi sotto un regime che non gli piaceva...

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